Repubblica Palermo - IOM: sinergia tra clinica e ricerca
IOM: una forte sinergia tra il dipartimento oncologico multidisciplinare e la ricerca
per il continuo miglioramento delle cure contro i tumori
Live surgery: allo IOM un intervento in laparoscopica in diretta
Durante un convegno internazionale in diretta dalla sala operatoria dello IOM un intervento di tumore al retto in laparoscopia effettuato dall’equipe del prof. Giannone
L’equipe di chirurgia generale oncologica dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) diretta dal prof. Giannone ha partecipato, con un intervento di tumore al retto con tecnica laparoscopica in diretta live dalla sala operatoria, al 31° congresso internazionale di chirurgia dell'apparato digerente organizzato dal prof. Giorgio Palazzini. Un importante evento a livello internazionale. All'intervento hanno partecipato attivamente, sempre sotto l'attenta supervisione del prof. Giannone, anche i giovani medici chirurghi formati allo IOM, a testimonianza dell'altissimo grado di specializzazione raggiunto. E' una grande soddisfazione per me - afferma il prof. Giannone – vedere che i chirurghi che ho formato in questi ultimi anni hanno raggiunto un grado di professionalità e competenza così elevato. È veramente fondamentale formare al meglio la prossima generazione di medici, il futuro è nelle loro mani. Abbiamo lavorato tutti insieme, medici ed infermieri, in sinergia: il responsabile dell’anestesia il dott. Mario Guglielmo, le dott.sse Enrica Deiana e Carolina Picardo, recentemente assunte allo IOM subito dopo la specializzazione, lo specializzando dott. Marco De Zuanni, il caposala Saverio Lecci, gli infermieri Marco Sottile e Salvatore Graziano. Questo è stato possibile grazie all’elevato numero di interventi che effettuiamo ogni anno che ci da la possibilità di affinare le procedure e permette a tutta l’equipe di specializzarsi e garantire una qualità sempre più elevata. Questo vale non solo per l’equipe chirurgica, ma per tutte le equipe che collaborano insieme con un approccio integrato e multidisciplinare.
Il volume operatorio del chirurgo e della struttura in cui lavora ha una diretta correlazione con prognosi, complicanze peri-operatorie e mortalità. L'equipe chirurgica dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande ha effettuato 922 interventi di patologia colo-rettale da ottobre 2016 a ottobre 2020. Nel totale dei pazienti operati di patologia colo-rettale sono stati sottoposti a chirurgia oncologica, quindi per tumore, 773 pazienti (83.83%). La distribuzione – afferma il dott. Gaspare Foresta chirurgo esperto aiuto del prof. Giannone da anni- per sede ci ha portato ad affrontare 523 tumori del colon (67.83%) e 250 tumori del retto-ano (32.17%), con una percentuale di chirurgia laparoscopica del 74,12%.
I numeri sopra riportati- spiega Giannone- sono indice di una casistica da vero Centro di Eccellenza poiché rispettano appieno tutti i requisiti richiesti a garanzia di qualità. Per quanto riguarda la quantità l’AGENAS (Agenzia Nazionale Servizi Sanitari) ha fissato un numero minimo di interventi che un Centro dovrebbe eseguire in un anno per essere qualificato come affidabile, cosiddetta soglia di garanzia, pari a 50 casi/anno. Alcune Società Scientifiche, come la SICO (Società Italiana Chirurgia Oncologica) tende a portare questo numero a valori superiori (70-80 casi/anno). Meno di un terzo delle strutture chirurgiche in Italia raggiunge questi numeri. Anche per quanto riguarda il numero di interventi praticati in laparoscopia le percentuali registrate sopravanzano nettamente la media nazionale. In Italia, sempre secondo dati AGENAS, vengono praticati interventi in laparoscopia per il colon nel 40% e per il retto nel 46% dei casi; come abbiamo visto allo IOM le percentuali sono invece superiori al 70% e ciò colloca la nostra struttura tra i Centri a più alto volume di chirurgia laparoscopica in Italia. Ovviamente questo alto volume comporta l’acquisizione di tutti i vantaggi che la tecnica laparoscopica presenta rispetto alla chirurgia open (minore/assenza di dolore post operatorio, ripresa della canalizzazione più rapida, degenza più breve, etc.). Una ulteriore considerazione è da farsi sulla bassa percentuale di complicanze maggiori riscontrate e sulla ancora più bassa percentuale di mortalità perioperatoria; entrambe queste percentuali sono indice di qualità e la bassa mortalità indica, inoltre, la capacità della struttura di risolvere positivamente anche le più impegnative complicanze.