Tumori del colon retto

Tumori del colon retto: sintomi, diagnosi, terapia (chirurgia, radioterapia, chemioterapia, farmaci biologici), Come IOM gestisce i pazienti con tumore del colon retto: Percorsi dedicati e approccio multidisciplinare, Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali

    • Istituto Oncologico del Mediterraneo
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Tumori del colon retto

Il tumore del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino. Rappresenta la terza neoplasia negli uomini (14%) e la seconda nelle donne (12%). Nel 2019 sono state stimate oltre 49.000 nuove diagnosi. Secondo i dati ISTAT nel 2016 in Italia sono stati osservati circa 20.000 decessi per carcinoma del colon-retto ( 11.000 negli uomini e 9.000 nelle donne). La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 65% omogenea tra uomini e donne.

Sintomi

Il rischio di ammalarsi di cancro del colon-retto aumenta con l’età. Nella popolazione generale questo incremento di rischio viene convenzionalmente individuato a partire dai 50 anni di età in su. Tranne in casi di familiarità, in tal caso l’età si abbassa. A partire da questa età infatti vengono generalmente raccomandate le strategie di prevenzione (ricerca del sangue occulto nelle feci, rettosigmoidoscopia, colonscopia). Nelle sue fasi iniziali il tumore del colon-retto è asintomatico o oligosintomatico.

I principali sintomi d’allarme sono:

  • presenza di sangue nelle feci
  • modificazione persistente delle evacuazioni intestinali.

Nelle fasi più avanzate la malattia può presentarsi con il quadro dell’occlusione o della subocclusione intestinale:

  • gonfiore e distensione addominale improvvisi e ingravescenti
  • assenza di movimenti intestinali con drammatica riduzione fino all’ interruzione delle evacuazioni
  • dolore addominale
  • vomito

I principali sintomi tardivi sono: anemia e perdita di peso.

La diagnosi

La diagnosi di cancro del colon-retto parte dall’esame clinico del paziente in cui si effettua la palpazione dell’addome per ricercare eventuali masse tumorali e l’esplorazione rettale. Per quanto quest’ultimo possa apparire un esame banale è infatti in grado di dare una prima indicazione sulla presenza del cancro nell’ultima parte dell’intestino: il retto.

Tuttavia se si sospetta un cancro del colon-retto, l’esplorazione rettale è comunque insufficiente. Per una diagnosi completa si ricorre a esami strumentali più approfonditi, in particolare alla colonscopia o alla rettosigmoidoscopia. La colonscopia consiste nell’introduzione di una sonda dotata di telecamera dentro l’ano. Lo strumento, riprende il percorso che dall’ano porta al termine dell’intestino crasso, inviando le immagini a un monitor. Non molto diversa è la rettosigmoidoscopia che si differenzia dalla colonscopia per la lunghezza del tratto indagato (osserva solo la parte dell’intestino più vicina all’ano).

In caso di positività possono essere eseguiti altri test che valutino l’estensione del tumore (quello che viene definito stadio) e la sua aggressività (il grado):

  • Tac
  • Ecografia
  • Risonanza magnetica
  • Ecoendoscopia
  • PET (Tomografia ad Emissione di Positroni)
  • esami del sangue per i cosiddetti markers tumorali (sostanze connesse alla presenza del tumore)

La terapia

La terapia del cancro del colon-retto comprende diverse tipologie di interventi a seconda della sede, dello stadio e del grado del tumore.

Chirurgia

La chirurgia è in genere il principale trattamento, ma molto spesso da sola non è sufficiente. In circa un caso su cinque, invece, il tumore è in uno stadio troppo avanzato per essere rimosso con la chirurgia. Il grado di aggressività dell’intervento chirurgico dipende dalle dimensioni del tumore e dalla sua eventuale estensione ad altri tessuti. Se il tumore è in uno stadio molto precoce è possibile rimuovere soltanto una piccola parte della parete dell’intestino (generalmente interventi per via endoscopica). Più spesso è necessario rimuovere una sezione di colon con i linfonodi di pertinenza. In genere è possibile ricongiungere i due tratti dell’intestino e quindi recuperare pienamente la funzionalità intestinale, ma non sempre è possibile. In questi casi è necessario ricorrere a una stomìa, vale a dire la creazione sull’addome di una nuova uscita per le feci (un ano artificiale). La stomìa può essere temporanea o permanente.

Radioterapia

Si utilizza nel tumore del retto nella fase preoperatoria per ridurre le dimensioni del tumore o nella fase post operatoria, cosidetta terapia adiuvante. Nei tumori del colon e del retto si può utilizzare in fasi tardive in particolari situazioni per il controllo delle metastasi.

Chemioterapia

Nel tumore del colon si utilizza sia dopo l’intervento chirurgico, adiuvante, per ridurre le recidive di malattia o in fase metastatica per aumentare sopravvivenza e migliorare i sintomi. Nel tumore del retto si può utilizzare sia in fase preoperatoria, insieme alla radioterapia, o post operatoria.

Farmaci Biologici

I farmaci biologici sono medicinali di recente immissione sul mercato in grado di interagire con componenti vitali delle cellule tumorali (per esempio alcune proteine che si trovano sulla loro superficie) e, nel caso del cancro del colon-retto, di impedire la crescita del tumore. Le terapie biologiche non possono essere impiegate in tutti i pazienti, ma soltanto in quelli con precise caratteristiche genetiche o in particolari stadi della malattia.  

 

Come IOM gestisce i pazienti con tumore del colon retto: percorsi dedicati e approccio multidisciplinare

Approccio multidisciplinare

Secondo il National Comprehensive Cancer Network americano il migliore trattamento nasce dall’interdisciplinarità. Un Comprehensive Cancer Center è un centro oncologico completo di tutte le specialità che servono a curare i tumori, un centro in cui le varie specialità si integrano e lavorano insieme in modo interdisciplinare e multidisciplinare. Ad oggi possiamo dire che IOM è un modello di Comprehensive Cancer Center, in piccolo. IOM nel corso degli anni si è specializzato sempre più nel trattamento dei tumori dell’apparato gastroenterico. All’interno dell’Istituto è presente una equipe multidisciplinare che si occupa della presa in carico del paziente a 360 gradi, dalla diagnosi alla terapia, da un punto di vista clinico, nutrizionale e psicologico. I professionisti hanno maturato una grande esperienza in tale ambito e questo permette loro di migliorare continuamente le procedure e garantire una qualità sempre più elevata.

Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali

Presso IOM sono attivi dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) agevolati per i pazienti che permettono di effettuare, in un unico centro, una rapida e valida diagnosi, stadiazione e trattamento della malattia, facilitano il paziente nella prenotazione e nell’espletamento degli esami diagnostici e nell’accesso alle cure ed infine favoriscono l'approccio multidisciplinare. Dalla presa in carico del paziente all’inizio del trattamento passano circa 15 giorni duranti i quali il paziente viene sottoposto ad esami strumentali (endoscopia, rettoscopia, gastroscopia, tac, pet…) e consulenze specifiche (oncologica, nutrizionista, psicologica, geriatrica se necessario). Tutti i casi clinici dei pazienti con diagnosi di neoplasia vengono discussi nel contesto di un meeting multidisciplinare, che viene effettuato a cadenza settimanale presso il nostro Istituto, dove, con il contributo di tutti gli specialisti presenti, viene definito il successivo iter diagnostico-terapeutico del paziente in esame.

Questo modo di procedere è stato messo in campo dall’inizio dell’attività dell’attuale equipe chirurgica presso IOM e da allora sono stati raccolti lusinghieri risultati sia in termini quantitativi che qualitativi. Dal settembre 2016 a maggio 2022 sono stati sottoposti, presso lo IOM, ad intervento chirurgico maggiore per patologia colo-rettale ben 1176 pazienti, di questi 1010 presentavano una patologia di tumore maligno. Per quanto riguarda la patologia tumorale il sesso maschile è stato il più rappresentato (56%), l’età media è stata di 68,7 anni con un range tra i 30 e i 94 anni. La localizzazione più frequente si è avuta a carico del retto (33,4%), mentre l’intervento più eseguito è stato l’emicolectomia destra (dovuto alla somma di tutte le localizzazioni dal cieco fino al trasverso prossimale).

L’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari ) nelle sue statistiche annuali pone lo IOM ai primi posti in Sicilia per numero di interventi eseguiti per tumori del colon (dati 2020).

Inoltre, per quanto riguarda il numero di interventi in laparoscopia, eseguiti cioè con tecnica mininvasiva, con minima ferita chirurgica, lo IOM è classificato da parte dell’AGENAS al primo posto in Sicilia e tra i primi 20 in tutta Italia con una percentuale elevatissima (82%).

 

Per ulteriori informazioni tel. 095 7895000

Equipe di chirurgia generale 

Equipe di oncologia medica

Equipe di radioterapia