LA GESTIONE DEL PAZIENTE ONCOLOGICO ANZIANO

Nei paesi sviluppati circa 1/3 dei pazienti con cancro ha più di 75 anni. E' necessario rivolgersi a centri specializzati.

    • Istituto Oncologico del Mediterraneo
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Nei paesi sviluppati circa 1/3 dei pazienti con cancro ha più di 75 anni e questo è dovuto probabilmente all’accumularsi all’interno delle cellule di mutazioni genetiche, dalla riduzione dei meccanismi di riparazione del danno cellulare, maggiore esposizione a fattori ambientali pro- tumorigenici ed a fenomeni di immunosoppressione.

Il tumore del colon è uno di quei tumori in costante aumento in incidenza e si stima che nel 2070 diventerà la neoplasia più frequente in entrambi i sessi. Oggi circa il 44% dei pazienti con tumore al colon ha più di 70 anni (Globocan feb. 2021).

Una grossa parte dei pazienti che operiamo ha più di 70 anni – afferma il prof. Giorgio Giannone, Direttore della Chirurgia dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) – dal 2016 ad oggi su circa 1200 pazienti operati di patologie colon rettali il 46,7 aveva più di 70 anni. Per gestire al meglio questo tipo di pazienti non bastano il chirurgo e l’oncologo, ma servono anche altre professionalità specifiche a cominciare dal geriatra. Il 50% dei pazienti anziani soffre di una o più malattie croniche per cui si tratta di pazienti complessi perché, oltre alla patologia oncologia, presentano comorbilità e disabilità.

Si tratta infatti di pazienti complessi – afferma il prof. Dario Giuffrida Direttore dell’Oncologia Medica e del Dipartimento Oncologico IOM - e, spesso, anche fragili che manifestano perdita dell'autonomia, comorbilità, deficit cognitivi, depressione, sarcopenia. È di fondamentale importanza rivolgersi a strutture specializzate, organizzate per la gestione di questo tipo di pazienti grazie ad un team multidisciplinare (geriatra, chirurgo, oncologo, radioterapista, psicologo, fisioterapista, nutrizionista) che pone al centro la salute e i bisogni del paziente nella sua totalità.

Vi è spesso indecisione – spiega la dott.ssa Marzia Mare Oncologa IOM - su quale sia il miglior trattamento da utilizzare per questa categoria di pazienti perché i pazienti anziani sono spesso sotto rappresentati nei trials clinici a causa delle comorbidità e dello scarso PS. Se non perfettamente inquadrati all’inizio della diagnosi da un team multidisciplinare, comprendente il geriatra, il paziente spesso non riesce a completare il trattamento proposto e quindi viene compromessa la prognosi. La rivalutazione geriatrica dovrebbe poi essere anche ripetuta durante la cura oncologica.

Bisogna cucire addosso al paziente - afferma la dott.ssa Grazia Primavera Geriatra IOM- la cura più adeguata considerando i suoi punti di debolezza e, ove possibile, ottimizzarlo in vista del trattamento e supportarlo durante e dopo. Il paziente geriatrico che accede allo IOM ha davanti a sé un percorso terapeutico e diagnostico, durante il quale entrerà a contatto con diverse figure. Il primo step prevede una valutazione dello stato di salute generale: la visita geriatrica e la valutazione dello stato nutrizionale con eventuali aggiustamenti. In relazione alle condizioni generali del paziente ed in vista del trattamento scelto, si valuterà se predisporre un ricovero durante il quale ottimizzare le condizioni del paziente, attraverso il supporto trasfusionale, idratazione, nutrizione parenterale ed altri trattamenti specifici. Durante la degenza il paziente verrà seguito da un fisioterapista per la parte riabilitativa, al fine di mantenere il tono muscolare, prevenendo la sarcopenia ed evitare l'allettamento.

La visita geriatrica – spiega la dott.ssa Primavera- consiste in una valutazione multidimensionale dello stato di salute e dell'autonomia della persona anziana. La geriatria è una disciplina medica che studia le patologie che emergono propriamente nelle persone anziane, a partire dai 65 anni, provocando gravi disabilità. L'obiettivo della presa in carico del paziente da parte del geriatra è di ritardare la degenerazione motoria e cerebrale cercando nello stesso tempo di conservare l'autosufficienza dell'individuo per offrirgli in tal modo la possibilità di trascorrere una vita qualitativamente ottimale. Non c’è un'età precisa in cui è consigliabile eseguire la prima visita geriatrica, tuttavia è utile in vista di un trattamento oncologico medico-chirurgico sottoporre il paziente ad una valutazione multidimensionale. Essa prevede: una iniziale anamnesi completa, con una raccolta mirata di informazioni che possano chiarire la situazione clinica attuale del paziente e la sua storia clinica. Successivamente si passa ad esame completo del paziente: cute annessi, cuore, torace, addome, sistema vascolare periferico, sistema nervoso centrale e periferico. È essenziale infatti, che verso il paziente anziano ci sia una particolare attenzione sia nel verificare lo stato di salute dei singoli organi che nel valutare la risposta generale agli stimoli fisici e intellettuali e agli eventi stressanti (chemioterapia, intervento chirurgico). Gli strumenti utilizzati per valutare il paziente sono dei test che sondano diversi aspetti: memoria, autonomia, capacità cognitive, capacità relazionali e di adattamento ambientale, la presenza o meno demenza; dalla valutazione emerge se il paziente presenta, o meno, criticità che lo pongono in una condizione di fragilità. Se la condizione di fragilità è “irreversibile” si deciderà con il team multidisciplinare un percorso terapeutico alternativo, al fine di garantire qualità di vita; in caso in cui il paziente presenta una “criticità reversibile”, verrà intrapreso un percorso di ottimizzazione del performance status al fine di garantire una buona risposta del paziente al trattamento a cui andrà incontro.

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