DIETE ANTI-INFIAMMATORIE

La dieta e lo stile di vita hanno un ruolo cruciale nell'ostacolare i processi infiammatori e nel migliorare la qualità della vita

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Gruppo Samed
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L'infiammazione cronica sistemica è associata ad una bassa qualità di vita, ad un invecchiamento accelerato e ad un aumentato rischio di contrarre svariate patologie come quelle metaboliche, neuro-degenerative e tumori. L'infiammazione è anche associata al peggioramento dei sintomi di patologie autoimmuni con un'importante componente infiammatoria sistemica come la psoriasi.

La dieta e lo stile di vita hanno un ruolo cruciale nell'ostacolare i processi infiammatori e nel migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono.

I cibi notoriamente anti-infiammatori sono:

  • frutta e verdure ricche di antiossidanti e micronutrienti
  • alimenti ricchi in omega-3 (prodotti della pesca, in particolar modo pesce fresco ed in minor misura semi oleosi come noci e mandorle)
  • alcuni oli vegetali, soprattutto quello extravergine d'oliva
  •  alcune spezie come la curcuma e lo zenzero
  •  bevande come tè verde e caffè

Mentre i cibi da limitare fortemente, o eliminare in alcuni casi, perché capaci di aumentare l'infiammazione sono:

  • junk food (cibi spazzatura), alimenti industriali e preconfezionati contenenti molti zuccheri, acidi grassi idrogenati ed alcuni additivi alimentari come la carbossimetilcellulosa
  • carni rosse e cibi ricchi di acidi grassi saturi, carni trasformate e affumicate
  • quantità eccessive di prodotti farinacei raffinati
  • bevande alcoliche e zuccherate

In alcuni casi, a questi alimenti pro-infiammatori se ne aggiungono altri da eliminare o diminuire (ad esempio gli alimenti con lattosio e quelli con glutine) in base alle caratteristiche individuali e fisiopatologiche della persona, e ad ipersensibilità soggettive.

Una dieta che predilige gli alimenti anti-infiammatori e limita o elimina quelli pro-infiammatori è capace di apportare molti vantaggi tra cui:

  • migliorare il profilo lipidico (diminuire colesterolo, trigliceridi, LDL, VLDL e aumentare HDL),
  • diminuire livelli elevati di glicemia,
  • migliorare l'attività della telomerasi (rallentando l'invecchiamento cellulare)

Una dieta per essere anti-infiammatoria deve necessariamente essere normocalorica, o nei casi di eccesso di grasso corporeo ipocalorica (fanno eccezione sportivi ed atleti). Questo migliora le caratteristiche anti-infiammatorie e stimola l'autofagia, processo che elimina le cellule danneggiate nel nostro organismo e porta ad un rinnovamento cellulare.

Importante è anche lo svolgimento regolare di attività fisica, che esalta tutte le caratteristiche benefiche di una dieta anti-infiammatoria.

Piuttosto che parlare di un'unica dieta anti-infiammatoria, bisognerebbe parlare di un insieme di diete con caratteristiche e principi comuni, ma che variano di caso in caso e/o di patologia in patologia.

Ad esempio è stato dimostrato che una dieta basata su vegetali con pochi grassi (principi comuni alla classica dieta anti-infiammatoria), appositamente studiate per diminuire gli AGE dietetici, ha diminuito del 92% le vampate di calore in un gruppo di donne in post-menopausa. Gli AGE sono un gruppo ampio ed eterogeneo di composti che si originano dalla reazione spontanea tra zuccheri e proteine, attraverso la classica reazione di Maillard o attraverso l'ossidazione di zuccheri, lipidi e amminoacidi. Gli AGE possono legarsi a proteine ed enzimi inficiandone struttura e funzione. Eccessive quantità di AGE sono associati a stress ossidativo, infiammazione, difese immunitarie ridotte e insulino resistenza.

Anche nei soggetti che soffrono di psoriasi una dieta anti-infiammatoria e l'eliminazione di altri alimenti che contengono quantità rilevanti di sostanze che stimolano il sistema immunitario (caseina, lectine, saponine, solanina ed altri) ha migliorato notevolmente i sintomi della malattia.

Miglioramenti significativi dei sintomi, con diete anti-infiammatorie, si sono riscontrati anche in studi su pazienti con malattie reumatiche. Ad esempio in uno studio, a pazienti con dolori cronici causati da malattie reumatiche (artrite reumatoide, fibromialgia e osteoartrite) è stata fatta seguire una dieta anti-infiammatoria basata su quella mediterranea con alcune modifiche, quali l'eliminazione del latte vaccino, di prodotti con glutine, di carni rosse e con la supplementazione giornaliera con una bevanda ricca in curcuma, cannella e zenzero.

I ricercatori hanno trovato una correlazione tra l’aumento dell’assunzione di cibo antinfiammatorio e il miglioramento delle caratteristiche fisiche (riduzione del peso corporeo, del grasso corporeo compreso quello viscerale, dell'indice di massa corporea, delle circonferenze di vita e fianchi e all'aumento della massa muscolare).

Miglioramenti si sono avuti anche nella riduzione dello stress e del dolore cronico nei pazienti valutati. Inoltre, il ridotto consumo di alimenti pro-infiammatori era correlato positivamente con una migliore soddisfazione del sonno.

Indubbiamente avere un'alimentazione che predilige alimenti anti-infiammatori con una forte riduzione di alimenti pro-infiammatori è in grado di dare benefici a chi la segue, ma in alcuni casi è fondamentale per diminuire i sintomi di alcune patologie e migliorare così la qualità di vita.

Per ulteriori informazioni https://www.grupposamed.com/it/unita-operativa/26-nutrizione

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