Il dolore mammario

Testo a cura del dottor Paolo Fontana, senologo direttore Breast Unit IOM

    • Istituto Oncologico del Mediterraneo
Gruppo Samed
Gruppo Samed Gruppo Samed Gruppo Samed Gruppo Samed

Lo stesso giorno di ogni anno sento il calore dei suoi seni, quando gli occhi ancora chiusi si bagnano di un liquido caldo che spruzza vita. Stretto in un calore che vorrei eterno riconosco tra mille rumori la sua voce che ripete parole che rasserenano, mentre mi spinge avanti e indietro. Ogni giorno di ogni anno stringo le sue mani. Le sue parole occupano ogni mio pensiero e costruiscono amore, gioia, felicità, onestà, rispetto, altruismo, speranza, sacrificio, lealtà, paura, rabbia, tristezza e … tante altre sensazioni ed emozioni, che hanno reso la mia anima libera.

Sento l'abbraccio delle tue ali... Grazie e.… perdonami se non sono riuscito ad essere quello che tu mi hai insegnato.

Mi è capitato più volte prima di iniziare a scrivere di avere le parole giuste, inizio anche con entusiasmo, ma poi la mia mente salta nel vuoto e mi rendo conto che le difficoltà sono il risultato della consapevolezza che la mia anima non è mai serena di fronte ad un nemico invisibile, ma al tempo stesso presente e condizionante come il tumore della mammella.

Il tumore è una patologia antica, complessa e costante nel tempo e quello della mammella, da un punto di vista storico-scientifico, va di pari passo con la ricerca delle radici della malattia.

L’approccio migliore per affrontare una patologia oncologica ed in particolare il tumore della mammella è quello della conoscenza, scientifica, sociale e psicologica.

L’identità e il modo di essere di una persona, la conoscenza di sé stessi, la costanza di ascoltare il proprio corpo non è solamente opportunità, ma un dovere che permette di cogliere qualsiasi cambiamento. Ogni organo del nostro corpo ha un suo linguaggio, un suo modo di comunicare.

Proviamo a pensare ad esempio al dolore mammario e al particolare valore che la Donna gli attribuisce. In generale, sotto il profilo terminologico il dolore è universalmente conosciuto come una sensazione di sofferenza fisica più o meno intensa, che si prova di solito in corrispondenza di una determinata parte o organo del corpo e quindi opportuno anticipare che ogni riferimento al termine dolore è in genere inteso come malattia.

Il dolore alla mammella è il sintomo di genere più comune e frequente per cui una Donna richiede una visita specialistica. Molto raramente si manifesta negli uomini Interessa circa il 70% delle Donne nell’intero arco della loro vita; il carattere ricorrente e i modi talmente eterogenei con cui viene descritto e riferito, al di là delle volte in cui è il sintomo di una malattia infiammatoria, rendono difficile un suo inquadramento nosologico.

La distinzione del dolore in base al ciclo mestruale può essere discutibile, ma è utile ai fini didattici.  Nelle Donne in età fertile è quasi sempre ciclico, bilaterale, risente della vita di relazione e dell’uso di farmaci, presenta variazioni stagionali e risponde poco ai comuni analgesici. In post menopausa e più monolaterale, la perdita della variabile ciclicità non incide sul risultato diagnostico ed è più probabile un’origine extra mammaria.

La definizione di dolore è troppo aspecifica per poter includere un unico fattore causale. In generale, le ipotesi sulle implicazioni ormonali in particolare del rapporto tra estrogeni, progesterone e prolattina non hanno trovato un chiaro riscontro in valutazioni quantitative. Così come non sono stati confermate le responsabilità della caffeina o dei livelli degli acidi grassi nella dieta, la ritenzione idrica mammaria pre mestruale, il ruolo della deficienza di iodio e la valutazione di particolari aspetti psicologici. Certamente l’analisi dei fattori endocrini ha permesso di cogliere elementi che contribuiscono a chiarire la matrice causale, ma è difficile dimostrare il ruolo degli ormoni senza ricordare che i loro effetti dipendono dalla quantità, frequenza e durata di esposizione, della loro dipendenza dal ciclo circadiano e dal ritmo sonno veglia, che il sistema nervoso interagisce con il sistema endocrino per regolare l’attività neuronale con quella metabolica e ormonale ed infine che il ciclo mestruale segue, con una periodicità maggiore di 24 ore, un ritmo infradiano che include l’influenza gravitazionale della luna.

Partendo da un principio di base che il dolore mammario può essere considerato una comune condizione che coinvolge si interazioni complesse tra fattori biologici e culturali, ma che raramente assume la valenza di una patologia, non esiste un trattamento specifico, farmacologico o chirurgico.

La rassicurazione e imparare a viverlo senza ansie e paure risultano efficaci nella maggioranza dei casi. I comuni analgesici hanno poco effetto e quando necessario gli specialisti ricorrono più a metodi empirici che farmacologici ottenendo molto spesso buoni risultati.

La ricerca come abbiamo letto, ha sintetizzato i tratti bio antropologici del dolore mammario riconducibili alla relazione complessa tra evoluzione, sviluppo, variabilità biologica e adattamento, ma per fortuna la nostra quotidianità è molto più semplice e la chiave di lettura più comune è profondamente diversa.

Il dolore è la traduzione più visibile, più palpabile, più reale del linguaggio mammario, tuttavia cela uno stato d’animo, una paura atavica, un modo di pensare che attraversa l’intera cultura femminile. La specificità del suo valore è fondamentalmente la paura che possa essere la manifestazione di un tumore.

Sotto il profilo della evidenza delle prove, il dolore mammario non è mai un sintomo di un tumore, ma questo non significa che bisogna sottovalutarlo, né si deve escludere la probabilità che possa coesistere con una patologia oncologica soprattutto quando è associato ad altri segni e o sintomi.

Per concludere voglio sottolineare che questa relazione, nel rispetto assoluto dell’evidenza scientifica, ha un valore informativo; la sua semplicità è un naturale meccanismo di reazione difronte a interazioni complicati e complessi come quelle a cui abbiamo accennato e deve essere intesa come un augurio affinché il dolore della paura non finisca per condizionare la vita di ogni Donna.

A cura del Dr. Paolo Fontana

Scopri di più sulla Breast Unit IOM