La Sicilia - IOM: ricerca scientifica sempre più vicina ai pazienti per migliorare le cure
L’Istituto Oncologico del Mediterraneo, IOM, di Viagrande ha costituito un advisory board, una commissione composta da illustri referenti del settore a livello internazionale, che possa fornire consigli e indicazioni sugli indirizzi da seguire in ambito di ricerca scientifica con l’obiettivo di stimolare, sviluppare e indirizzare le attività di ricerca ed avviare proficue relazioni internazionali. Lo IOM sta già portando avanti la sua attività sul tema della medicina traslazionale, con maggiore attenzione verso la medicina di precisione. L'obiettivo è migliorare sempre di più le prestazioni dell'attività clinica attraverso approcci molecolari innovativi. L'istituto sta investendo fortemente in attività di ricerca all'avanguardia – afferma l’avv. Ettore Denti Amministratore Delegato IOM - per supportare il paziente con il valore aggiunto della ricerca traslazionale. Ciò consentirà una rapida transizione dai dati di laboratorio alla sperimentazione preclinica, che verrà poi tradotta in applicazioni cliniche e quindi ai pazienti. Una tale conversione ha richiesto uno sforzo eccezionale per riorganizzare le attività di ricerca dello IOM, migliorare l'utilizzo delle risorse disponibili e la produttività complessiva. L’obiettivo è di promuovere la sinergia tra ricerca di base e ricerca clinica, consentendo così un'efficace traduzione delle nuove conoscenze in ambito clinico.
L’advisory board è composto dal Presidente Prof. Jan Paul Medema Direttore Scientifico del Cancer Center di Amsterdam e dai membri Prof. René-Jean Bensadou, Presidente del Centre De Haute Energie, Radiation Oncology di Nizza; Prof. Sotirios Bisdas neuroradiologo presso The National Hospital for Neurology and Neurosurgery di Londra; Prof. Stefano Cascinu direttore della divisione di medicina oncologica dell'Univeristà Vita- Salute San Raffaele di Milano; Prof. Hasan Korkaya, Department of Biochemistry and Molecular Biology, Georgia Cancer Center; Prof. Carlo Riccardi immunofarmacologo del dipartimento di medicina interna dell'Università di Perugia; Prof. Aldo Scarpa dipartimento di diagnostica e salute pubblica dell'Università di Verona; Prof. Diane M. Simeone professore di chirurgia presso Laura and Isaac Perlmutter, Department of Surgery at NYU Grossman School of Medicine, direttore del Pancreatic Cancer Center di New York.
L’Advisory Board si riunirà una volta l’anno presso IOM ed incontrerà i responsabili delle unità operative che presenteranno le ricerche in corso e future. Dopo l'incontro, la commissione produrrà un documento contenente suggerimenti, pareri e proposte di strategie da mettere in pratica. A causa dell’emergenza COVID-19, quest’anno è venuto solo il presidente della commissione, il professor Jan Paul Medema, che ha visitato l’istituto e ha colloquiato con i direttori per conoscere le linee di ricerca.
Tumore al seno: curare il cancro e dal cancro
L’equipe di senologia IOM si accresce con l’arrivo del coordinatore clinico dr. Paolo Fontana e della case manager Nicoletta Zorzan
Il tumore della mammella è la patologia oncologica che negli ultimi decenni ha registrato, più di ogni altra, un progresso nella conoscenza dei meccanismi che determinano la progressione cancerosa e quindi una trasformazione del modo in cui viene trattata la malattia. Trenta anni fa la Donna era meno informata e meno esigente, non esistevano campagne di prevenzione, i trattamenti chirurgici erano più invasivi, la chemioterapia meno specifica, la radioterapia meno precisa, mancava il supporto psicologico, ma soprattutto mancava la consapevolezza della complessità di questa patologia. La malattia veniva vissuta in solitudine. I progressi nella conoscenza della biologia tumorale, l’avvento della biologia molecolare, della biochimica e le scoperte nel campo della genetica, hanno rivelato una matrioska in cui strati funzionali diversi per dimensioni e complessità risultano basilari per combattere questa malattia. Oggi, grazie ai principi di chirurgia oncoplastica, gli interventi sono sempre più rispettosi dell’immagine femminile, la terapia ormonale consolidata, la radioterapia ridotta in estensione e sedute, il supporto psiconcologico è basilare. La chemioterapia si arricchisce ogni giorno di nuovi farmaci per una terapia sempre più personalizzata, a volte precede il trattamento chirurgico e in presenza di progressione di malattia le pazienti vengono valutate per ulteriori linee di trattamento. Le terapie biologiche si moltiplicano di giorno in giorno, si tratta di farmaci, utilizzati insieme alla terapia ormonale e alla chemioterapia, capaci di raggiungere le cellule o le strutture malate, agendo direttamente su queste senza danneggiare quelle sane. La Senologia dell’ Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) di Viagrande, coerentemente con le migliore pratiche assistenziali, è impegnata in una sfida sul piano sanitario, professionale e della ricerca: il miglioramento di processi assistenziali in campo senologico. L’obiettivo è il potenziamento dei servizi e della qualità di cura, migliorando l’efficacia e l’efficienza dell’attività complessiva. La senologia IOM promuove un modello a rete composto da varie figure professionali specializzate nei vari ambiti: chirurgia senologica e plastica, oncologia, radiologia, radioterapia, anatomia patologica, psiconcologia, medicina nucleare, genetica, geriatria, fisioterapia, cure palliative e riabilitazione in cui non è il singolo attore che conta ma le relazioni tra i diversi protagonisti. Il team di Senologia IOM - diretto dal Dr. Giacomo Fisichella, recentemente arricchito con la presenza del coordinatore clinico il Dr. Paolo Fontana - ha il compito di rispondere alla Donna con patologia mammaria in maniera tempestiva, garantendo approfondita conoscenza, innovazione tecnologica, assicurando la continuità tra le varie fasi del percorso clinico e verificando la conformità dei processi di cura secondo i livelli di appropriatezza. Questi vengono realizzati in piena autonomia, sulla base di rigorosi principi etico - professionali e dei più avanzati standard scientifici. Tutti i casi di Senologia IOM vengono presentati e discussi collegialmente in incontri multidisciplinari settimanali dove il ruolo partecipativo attivo di ogni specialista è un incentivo di crescita scientifica per tutti, al pari del valore delle decisioni che devono essere prese. La preferenza della Donna è fondamentale nella costruzione del processo decisionale. Il suo ruolo attivo è un valore aggiunto in grado di accrescere l’efficacia del processo e la qualità delle decisioni assunte, ma anche di migliorare la qualità della vita. Responsabile del progetto assistenziale di Senologia IOM è Nicoletta Zorzan l'infermiere case manager, che gestisce e coordina sia l'equipe multidisciplinare che tutto il percorso di cura di ogni singola paziente presa in carico, garantendo qualità, efficienza e sicurezza. Il termine carcinoma mammario – afferma Fontana - è un eponimo utilizzato per indicare un gruppo di tumori biologicamente eterogeneo che risiedono in un gruppo di Donne biologicamente diverse, sottolineando ancora una volta che non è solo una malattia d’organo. L’ unicità di genere, l’eterogeneità, la sua complessità, i trattamenti e le loro sequele si intrecciano inevitabilmente con l’essere Donna. Le breast unit, Senologia/IOM rappresentano una nuova opportunità assistenziale, un modello di integrazione, in cui specialisti dedicati e ultra preparati si prendono carico dell’essere Donna/Paziente per costruire il percorso di cura che permette di ottenere qualità, uniformità, alto standard di cure e qualità di vita. Presenti all’interno di Senologia/IOM due importanti associazioni di pazienti certificate - Sos Donna di Catania e Sicilia Donna di Avola- per la presa in carico della Donna durante e dopo i trattamenti.
Curare il cancro e dal cancro! Se vogliamo che quantità e qualità di vita coincidano, conclude Fontana, dobbiamo prenderci cura della Donna nella sua totalità, maggiore tutela prima e maggiore attenzione dopo il momento in cui una Donna completa la cura.
La Sicilia - Accordo IOM UniME
RICERCA SCIENTIFICA: ACCORDO QUADRO TRA IOM E UNIVERSITA’ DI MESSINA
Stipulato un accordo quadro tra l’Università di Messina e l’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande per l’istituzione di una piattaforma congiunta dove sviluppare progetti e programmi di ricerca scientifica che prevede lo scambio di informazioni scientifiche, la condivisione di expertise e l’interscambio di ricercatori e specializzandi. L’obiettivo è un coordinamento delle reciproche attività di ricerca, la possibilità di sviluppare laboratori e percorsi condivisi. L’Istituto Oncologico del Mediterraneo opererà tramite due società ad esso collegate, la Rem radioterapia e Iom Ricerca e grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione IOM, ente di ricerca; l’Università di Messina opererà tramite i suoi dipartimenti.
Dando seguito all’accordo quadro è stata avviata una convenzione tra IOM, REM e Biomorf (Dipartimento di Scienze Biomediche, Odontoiatriche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali) per le attività in ambito radioterapico e di medicina nucleare. Il prof. Sergio Baldari, direttore Biomorf, il prof. Stefano Pergolizzi, prof. Ordinario, direttore unità operativa e scuola di specializzazione di radioterapia Policlinico Univ. Di Messina, la dott.ssa Irene Gravagno, direttore radioterapia Fondazione IOM, il dott. Luigi Castorina, direttore medicina nucleare REM, il dott. Gianluca Ferini, direttore radioterapia REM hanno individuato alcune aree di attività in comune su cui lavorare insieme: l’irraggiamento di colture cellulari con tecnica flattening filter free allo scopo di saggiare la sensibilità dei tessuti ai diversi ratei di dose sfruttando il know-how acquisito da Rem e Fondazione, l’ applicazione della radioterapia stereotassica in combinazione con le nuove terapie sistemiche; il trattamento radio-chemioterapico neoadiuvante con boost simultaneo integrato nei tumori del retto allo scopo di verificare se ad un incremento della dose sul tumore corrisponda un incremento nella risposta tumorale; il boost stereotassico su polmone dopo radioterapia su mediastino; la proponibilità della radioterapia esclusiva quale opzione terapeutica di scelta nel paziente anziano non candidabile ad altri trattamenti; gli studi correlativi tra Pet con Gallio, PET-FDG e TC nella diagnosi e terapia dei tumori neuroendocrini (un'estensione della collaborazione già in atto con il prof. Dario Giuffrida); la valutazione strumentale mediante TC, scintigrafia ossea, PET delle metastasi ossee dopo le terapie; la valutazione della funzionalità cardiaca nei pazienti affetti da tumore in sede toracica sinistra trattato con radioterapia; la valutazione e lo sviluppo di un potenziale diagnostico e di cura dei tumori mediante l’utilizzo di immunoterapia e di farmaci innovativi in medicina nucleare e radioterapia; implicazioni funzionali del transito faringo-esofageo in soggetti irradiati sul distretto testa- collo.
Un accordo molto importante – spiega l’avv. Ettore Denti amministratore delegato IOM – simbolo di una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato che mettendo insieme la propria expertise mirano a far progredire la ricerca scientifica e quindi la qualità della sanità siciliana. Creare un network e lavorare in rete è indispensabile per una sanità di eccellenza.
La Sicilia - La doppia sfida dei malati oncologici
I pazienti oncologici ai tempi del coronavirus
In questo momento di emergenza globale i pazienti oncologici si trovano a dover affrontare una doppia sfida: combattere la loro patologia oncologica e preservarsi per evitare di contrarre il virus. I pazienti oncologici, al pari degli altri soggetti affetti da condizioni di immunosoppressione, sono più a rischio di contrarre l’infezione rispetto al resto della popolazione ed in caso di contagio la gestione è più complessa; per tanto è necessaria un'attenzione maggiore per poter garantire l’ottimale livello di assistenza e di efficacia terapeutica salvaguardando la sicurezza e la protezione dal Covid 19. Gli specialisti che si occupano di oncologia stanno combattendo tutti i giorni per garantire a ciascun paziente oncologico il miglior trattamento, sulla base della valutazione dei rischi e dei benefici.
Le disposizioni generali prevedono di garantire le urgenze e di differire le altre prestazioni?
Le disposizioni generali prevedono di garantire le visite urgenti su richiesta del MMG recante il codice di priorità “U” o “B”, – afferma il prof. Dario Giuffrida direttore oncologia medica dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande – mentre si consiglia di rinviare le attività ambulatoriali di follow-up per i pazienti liberi da malattia (es. follow-up a 6-12 mesi), prevedendo un triage telefonico e/o telematico dei pazienti programmati e confermando le visite ambulatoriali ritenute non differibili per necessità cliniche; nel caso di pazienti in trattamento attivo, premesso che va garantita la continuità e la tempestività dei trattamenti antineoplastici, occorre prestare ancora maggiore attenzione alle valutazioni che vengono già normalmente eseguite in oncologia, considerando caso per caso anche la possibilità di rinvio di un trattamento, in base alle caratteristiche biologiche del tumore, al quadro clinico del paziente e ai potenziali rischi sanitari per infezione da COVID-19.
Come si valuta da caso a caso? Ci sono delle linee guida?
Per favorire l’adozione di comportamenti omogenei su tutto il territorio – continua Giuffrida - e garantire la continuità terapeutica e la massima sicurezza, in aderenza alle raccomandazioni ministeriali, l’Assessorato e le Associazioni di categoria (Aiom associazione italiana oncologi medici, Sico società italiana di chirurgia oncologica, Airo associazione italiana radioterapia oncologica) hanno fornito delle linee guida, che vengono aggiornate regolarmente in base all’evolversi della situazione, a cui attenerci. Si è cercato di stabilire una scala di priorità per la presa in carico dei pazienti nelle varie fasi della loro malattia, in maniera da ottimizzare le risorse disponibili e continuare ad offrire a tutti i nostri pazienti il massimo servizio possibile. Per definire queste priorità si sono utilizzati criteri legati alla biologia delle diverse neoplasie, alle condizioni generali del paziente, alla sede del tumore ed alle caratteristiche dei trattamenti indicati.
Come si organizza un istituto oncologico durante l’emergenza? Che misura adotta per garantire le cure e la sicurezza?
Il nostro Istituto – afferma il Direttore Sanitario IOM dott. Giuseppe Covato – anche e soprattutto in questo periodo di emergenza, è attivo per assicurare l’assistenza ai pazienti oncologici e la funzionalità del Sistema Sanitario Regionale, nel rispetto della normativa e della sicurezza. Inoltre, l’istituto si è messo a disposizione, attraverso i propri professionisti, per assicurare la continuità delle cure e la presa in carico dei pazienti oncologici degli ospedali impegnati in prima linea contro il covid ed evitare il sovraffollamento dei reparti. IOM sta facendo di tutto per evitare e contenere la diffusione del virus. Abbiamo adottato le opportune misure: sanificazione dei locali, triage telefonico preventivo per limitare gli spostamenti di pazienti potenzialmente contaminati, triage all'ingresso con anamnesi e controllo della temperatura corporea, uso di mascherine per i sanitari e per i pazienti. È importante che i pazienti ci aiutino rispettando le regole adattate a questo momento storico: non è consentito l'ingresso di visitatori e accompagnatori, non è consentito l'ingresso a chi ha la febbre o sintomi simil influenzali che possano far sospettare un possibile contagio o è stato a contatto con persone a rischio, inoltre si invitano tutti i pazienti a rispettare con attenzione le precauzioni anti-contagio emanate dal Ministero (rispettare le distanze di sicurezza, usare sempre la mascherina, evitare assembramenti). Confermiamo il massimo impegno a garantire l’adeguatezza, la continuità e la tempestività dei trattamenti antineoplastici, valutando, come sempre, per ogni singolo caso la più adeguata tempistica e modalità di cura. Gli interventi chirurgici oncologici, le terapie oncologiche e radioterapiche urgenti sono pertanto garantite nel pieno rispetto della sicurezza dei pazienti e degli operatori.
Da un punto di vista psicologico che impatto ha il COVID 19 sui pazienti oncologici?
Il paziente oncologico – afferma la dott.ssa Maria Carmela Scriminaci resp. Servizio di psiconcologia IOM- che già si trova ad affrontare un momento di grande crisi nella sua vita (crisi individuale, familiare, esistenziale e fisica) di fronte all’insorgere di tale emergenza sanitaria, può sentirsi ancora più fragile. I pazienti riferiscono sentimenti ambivalenti; mentre da una parte hanno il timore di recarsi presso i presidi sanitari, per effettuare terapia, per paura del contagio, dall’altra esplicitano la preoccupazione che rimandando i trattamenti, cure ed esami a seguito delle procedure di contenimento, malattia possa prendere il sopravvento. A ciò si aggiunge la modificazione del rapporto con i propri curanti, con i familiari e con la rete sociale; non più strette di mano, abbracci e saluti affettuosi…non più contatto umano. Tutti gli attori in causa (pazienti, familiari e sanitari) si proteggono reciprocamente mantenendo le “distanze” per paura di essere portatori di contagio e ciò amplifica il profondo stato di solitudine di cui è già il paziente oncologico è portatore. Tale senso di fragilità elicita sentimenti di paura, ansia, insonnia e depressione. Il Servizio di Psiconcologia dello IOM ha attivato al fine di garantire una continuità di sostegno ai propri pazienti già in assistenza e ai loro familiari, ma anche a coloro che desiderano prendere contatto per la prima volta, una linea di Consulenze telefoniche, per rispondere attraverso un ascolto attivo ai bisogni emergenti del paziente e dei suoi familiari.